Mentre torno a casa, dopo aver accompagnato mia figlia agli allenamenti di nuoto che si tengono a scuola alle 6 del mattino, ripenso ai tanti commenti visti sotto la foto di una mamma che davanti alla scuola sorregge gli zaini dei suoi figli.
Mi hanno fatto sorridere, perché richiamare questioni di principio, di responsabilizzazione, di autonomia, solo perché magari talvolta porti lo zaino pesantissimo di tuo figlio, mi è sembrato esagerato.
Mi sono chiesta se queste mamme così “forti e integerrime”, pretendono che i figli facciano i compiti da soli, che mettano tutto in ordine da soli, camera compresa.
Ma più di tutto mi ha colpito quella mamma che ha scritto: “Non l’ho mai visto fare ad una mamma straniera!” o, peggio, quella che per giustificarsi ha risposto: “Sai, io sono Italiana”.
Sono una mamma italiana e allora?
Cosa vuol dire che saremmo più chiocce? Più protettive?
E se anche fosse? Da quando prendersi cura dei figli, sopratutto se piccoli, è diventato un problema?
Io non porto lo zaino di mia figlia. Ma confesso che vorrei farlo. A volte pesa una tonnellata. Tra lunch box, sacca per il nuoto, computer, compiti da consegnare, bottigliette. Lei è sempre stracarica.
Pertanto mi offro ma lei non vuole.
Ma vi assicuro che vedo tante mamme “straniere” che arrivano con lo zaino in spalla.
La mia amica neozelandese si è lamentata con me della rigidità e severità della maestra.
La mia amica libanese dei compiti che hanno. Troppi per lei.
L’altra mia amica danese si è lamentata che la scuola divida in gruppi: top, medium e low.
La mia amica inglese, ha tolto la figlia dalla squadra di nuoto perché gli allenamenti sono troppo duri e poi sua figlia non ha tempo per giocare.
Invece la mia amica svedese non farà fare la gara a sua figlia perché si stressa troppo.
La mia amica sudafricana è attentissima all’alimentazione. Per i figli prepara solo cibi organici e ci tiene che, in ogni pasto dei figli, ci sia la frutta e le verdure fresche.
Invece la mia amica tedesca è così ambientalista che usa solo materiali riciclati e non contenente plastica.
E io?
Io sono l’unica che vorrebbe più compiti e spesso me ne invento di extra. Che è felice dei numerosi test che fanno a scuola e chiede i compiti delle vacanza. Sono quella che non fa saltare un giorno di scuola. Che ritiene una grande opportunità che la figlia partecipi a una gara regionale e si alzi alle sei per nuotare. Non le dà quasi mai pasta nel lunch box e le ha tolto l’ipad. Che non prepara la merenda. E fa studiare la lingua madre.
Ma sono una mamma che vorrebbe portare lo zaino.
E vi faccio una confessione, le metto anche la canottiera e d’inverno, dopo il nuoto, le asciugo i capelli o le porto un berretto e la tengo a casa se ha 38 di febbre.
Il punto è che io sono una mamma italiana, come Emily è neozelandese, Amal libanese, Mai danese.
Ma vorrei che smettessimo di giudicarci e ragionare per stereotipi.
Ognuno di noi cerca di prendersi cura dei propri figli come meglio riteniamo.
Certo, la nostra cultura ci influenza su alcuni aspetti, ma ormai sempre meno. Se vivi all’estero, piano piano ci si uniforma anche ad altre abitudini non nostre.
E’ il carattere di ogni madre e di ogni figlio che fa la differenza.
Sempre.
Pertanto sì, sono una mamma italiana… e allora??
Mimma, Kuwait
Deve esserci qualcosa nel nostro DNA perché siamo sempre pronti a criticare, giudicare tutti coloro che fanno in modo diverso da noi. Noi siamo *i migliori. Quelli che sanno tutto* . Ovviamente!
Vivere come te altrove aiuta a relativizzare e insegna a non giudicare. Basta giusto e sbagliato. Solo diverso.
oh, finalmente un post sulle mamme italiche su cui sono d’accordo! Perchè non conta la nazionalità, ma ciò che ciascuno di noi ritiene giusto per i nostri figli. Un pò sentiamo l’influenza culturale, è ovvio, ma per il resto ciascuna di noi è diversa a prescindere dalla nazionalità e non c’è un “meglio” o “peggio” nel fare una scelta piuttosto che un’altra.
Io sono una di quelle “forti e integerrime”, pretendono che i figli facciano i compiti da soli, che mettano tutto in ordine da soli, camera compresa. E che, ovviamente, non porta nessuno zaino perché loro sono tre, io sono una e ora pure panzuta!
Non so se lo fanno solo quelle italiane, so che in Francia lo facevano solo le mamme arabe 😀 sinceramente a me non interessa come ognuna fa la mamma, di sicuro però le lamentele delle mamme italiane sulla poca autonomia dei figli, mi fanno quantomeno sorridere! Un motivo ci sarà no se tuo figlio non è autonomo?
Il tuo riferimento alla (poca) autonomia dei figli mi fa riflettere su una cosa, frutto della mia breve esperienza di mamma: quando i figli “devono essere autonomi”? Attorno a me vedo genitori iper protettivi, apprensivi, servizievoli…e poi, a un certo punto (quale?!?!) esigono autonomia. Mah
Secondo me pian piano, glielo insegni nel corso del tempo, a partire dal portare le stoviglie, che non si rompono, a tavola quando ormai camminano o a vestirsi soli per andare all’asilo, anche se ci mettono una vita…deve essere una cosa graduale sennò non ha senso!
Verissimo!